Insieme ad Alberto Moravia, Dacia Maraini è stata una delle amiche più intime di Pier Paolo Pasolini. Al grandissimo Pasolini, oggi la Maraini ha deciso di dedicargli un libro in forma epistolare, come appare fin dal titolo “Caro Pier Paolo”.
Durante il suo racconto, l’autrice ricorda i momenti salienti della vita di Pasolini, fino alla sua tragica morte dipingendo l’immagine di un uomo mite ed arrendevole, poco incline alle discussioni.
Nonostante ciò, però è risaputo come Pasolini risultasse un personaggio molto acceso dal punto di vista politico e sociale, tanto da tanto da meritarsi l’appellativo di “Borghese” e decine di denunce (oscenità, perversione, offesa alla religione, benché si professasse cristiano).
Pier Paolo Pasolini: in difesa degli “umili “
È bene precisare come Pasolini non fosse “comunista”, ma più che altro anarcoide, in difesa sempre dei più “umili”.
In occasione di un violento scontro fra studenti universitari e poliziotti, a Valle Giulia, Pasolini prese le parti di questi ultimi, sottolineando le loro origini popolari e i loro poveri stipendi.
Pasolini non nascose mai l’odio provato nei confronti della borghesia, proprio come scrive nel “Sogno del centauro”. Le sue parole: “Nutro un odio viscerale profondo, irriducibile, contro la borghesia, la sua sufficienza, la sua volgarità, un odio mitico o, se si preferisce, religioso”.
Inoltre, sulla sua morte, anche la Maraini non crede alla versione “ufficiale” della morte di Pasolini, avvenuta a Ostia nella notte fra il 1° e 2 novembre del 1975.
Il presunto assassino, Pino Pelosi, era un ragazzino, Pasolini un uomo robusto ed allenato. All’epoca, era molto diffusa l’ipotesi di un delitto politico che vedeva Pasolini il conoscitore di una scomoda verità. Pasolini avrebbe saputo chi aveva voluto la morte di Mattei e lo avrebbe inteso rivelarlo in un romanzo dal titolo “Petrolio”.
La verità tuttora è ancora nascosta in un mistero, in un’epoca che vide morire più o meno misteriosamente ministri come Antonio Bisaglia e presidenti di grandi enti pubblici come Pietro Sette.
Pier Paolo Pasolini: dall’innamoramento di Maria Callas fino all’amore per la madre
È con tenerezza, che la Maraini si abbandona ad un racconto ricco di amore quando dipinge un Pasolini innamorato di Maria Callas: “Di Maria hai scritto poco, ed è un peccato. Io ho assistito al tuo innamoramento, di cui tu stesso ti stupivi. Forse per questo non ne hai scritto: le tue teorie sulle scelte omosessuali sarebbero diventate troppo complicate e contraddittorie?”.
Altre pagine invece si tingono di sentimenti forti con il racconto dell’amore che Pasolini nutriva nei confronti della madre. Questi sentimenti lo avrebbe portato poi alla scoperta della sua omosessualità: “Ogni manifestazione del rapporto con tua madre ti toccava talmente in profondità che si aveva l’impressione di ferirti solo ad accennarvi”.
Altre pagine scritte da Dacia Maraini sono dedicate ai frequenti viaggi in Africa con Moravia, la stessa Maraini ed altri intellettuali. Inoltre, il libro della Maraini risulta essere ricco di spunti e di personaggi, tante storie d’amore nel mondo del cinema e della letteratura, a partire dall’innamoramento di Elsa Morante per Luchino Visconti.